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Inquinamento digitale: il nuovo nemico della pelle

Inside Shiseido | ago 29, 2019
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Quanti schermi avete guardato oggi? Appena svegli avete subito afferrato il telefono? Avete usato il cellulare per tutto il viaggio in treno? Avete lavorato tutto il giorno al computer e vi siete rilassati davanti alla TV? La maggior parte di noi passa più tempo fissando uno schermo di quanto ammetterebbe. Recenti studi dimostrano che la maggioranza degli adulti passa più tempo utilizzando strumenti digitali che non dormendo!

Sappiamo già che passare troppo tempo davanti a uno schermo ha effetti negativi sull’umore e può causare affaticamento agli occhi e disturbi del sonno, ma ora abbiamo evidenza che la luce blu emessa dai nostri dispositivi preferiti può farci anche invecchiare più velocemente. Dobbiamo iniziare a preoccuparci dell’inquinamento digitale? Ecco quello che bisogna sapere.

Cos’è la luce blu?

La luce blu è una forma di luce visibile che si irradia con una lunghezza d’onda corta. È un tipo particolare di luce con uno spettro blu/viola (luce visibile ad alta energia, “HEV”) che causa tutti i problemi. La HEV è presente nella luce diurna, ma viene emessa anche dai dispositivi elettronici, come smartphone, TV, computer e tablet, oltre che dall’illuminazione a LED.

Qual è il problema?

La luce blu/viola in sé non è dannosa. Per questo motivo il cielo ha quella rassicurante colorazione azzurra. Abbiamo bisogno di una certa quantità di luce blu per migliorare il nostro umore e sapere che è giorno. Adesso, però, la luce blu artificiale sta invadendo le nostre vite, dagli spazi sempre illuminati negli uffici alla nostra vita digitale al 100%.

Una ricerca suggerisce che la sovraesposizione all’HEV può causare danni ai radicali liberi e aumentare pigmentazione e infiammazioni, che accelerano il processo di invecchiamento. Alcuni esperti sostengono che l’HEV possa portare a un invecchiamento simile a quello causato dalla luce solare.

Luce dannosa del portatile a letto

Dovremmo preoccuparci?

Se è noto che l’HEV è nociva per la pelle, esistono ancora molti dubbi in merito a quando si possa parlare di “sovraesposizione”. Un aspetto importante considerato dagli esperti è il legame con l’iperpigmentazione. La teoria dice che man mano che la pelle rileva l’intensità della luce, risponde aumentando la produzione di melanina (il pigmento colorato che ci protegge), spesso in modo irregolare. Uno studio del 2014 dimostra che la luce blu/viola induce un’iperpigmentazione decisamente maggiore rispetto agli UVB ed è proprio questo che fa piano piano invecchiare la pelle. Alcuni dermatologi sostengono di poter indicare su quale lato del viso i loro pazienti tengono il cellulare, osservando la pelle più spenta e danneggiata.

Qual è la soluzione?

Combattere i fattori ambientali nocivi invisibili è la priorità del settore cosmetico. I prodotti per la pelle antinquinamento sono aumentati del 30% solo negli ultimi sei mesi, secondo il gruppo di ricerca NPD. Gli scienziati stanno ora cercando ingredienti che potrebbero essere applicati come SPF o combinati con essi, come ad esempio composti vegetali simili alla melanina umana, che aiutano ad assorbire i raggi della lunghezza d’onda della HEV.

Al momento non abbiamo prove concrete circa la necessità di indossare quotidianamente uno schermo totale insieme a quello solare (i danni da UV restano la minaccia peggiore per la salute della pelle), ma la preoccupazione principale è che l’HEV possa rivelarsi un subdolo fattore di invecchiamento. Senza i segnali di avvertimento tipici dell’eccessiva esposizione al sole, come rossore e ustioni, è difficile sapere esattamente quale sia l’effetto della luce emessa dallo smartphone mentre usiamo Facebook la sera. Finché non ne sapremo di più, il consiglio migliore è ridurre il tempo che passiamo davanti a uno schermo e rendere la cura di sé una nostra priorità.

Come salvare la faccia nell’epoca digitale:

  • 1. Evitare l’utilizzo di device nelle ore serali. Spegnere tutti i dispositivi almeno mezz’ora prima di andare a letto.

  • 2. Diminuire la luminosità degli schermi e mantenerli a debita distanza dal viso.

  • 3. Concedersi pause frequenti dal computer. Utilizzare un’app come Time Out (da iTunes) per ricordarci di andare a fare un giro, staccare la spina e rilassarci.

  • 4. Non usare schermi all’aria aperta, la loro capacità di riflettere la luce può aumentare l’esposizione agli UVA e UVB, oltre alla dose di HEV!

  • 5. Usare quotidianamente un SPF ad ampio spettro per proteggerci dalla luce visibile e dagli UV. Applicare il fondotinta può aiutarci agendo da scudo fisico.

  • 6. L’applicazione topica di vitamina C può contrastare la pigmentazione e l’opacità.

  • 7. Utilizzare un trattamento al retinolo per stimolare il ricambio cellulare della pelle.